Si tratta di strumenti molto simili alle classiche pistole per l’aria che normalmente si trovano innestate sui compressori di aria stessa; queste pistole di solito sono fornite di ugelli di vario tipo, e usano due diversi metodi: o regolano il rilascio dei colori (cioè dosano il livello di apertura dell’ago/grilletto che eroga il colore) o controllano l’aria secondaria (in tal modo si può ottenere una stesura particolare del colore, ad esempio una linea, un ovale, un cerchio, ecc…).
A cosa serve
Sono soprattutto i professionisti del calibro di fotografi e disegnatori ad utilizzare gli aerografi; questi strumenti vengono impiegati anche nel campo della body art, per decorare serbatoi e caschi di moto, carrozzerie di automobili, tele, muri, modellini e in generale tutte le superfici precedentemente trattate con colori appositi. Si consiglia di utilizzare un aerografo dotato di guarnizioni fatte di teflon e non di gomma, nel caso si volesse usare il colore mischiato ad un solvente troppo forte (come ad esempio un diluente nitro); in questo modo si evita che le guarnizioni vengano danneggiate nel giro di poco tempo. Per dettagli è comunque possibile vedere questa guida sull’aerografo di Giorgio Doveri.
Il serbatoio
Il serbatoio per il colore è una componente di grande importanza: contiene infatti i colori che si stanno usando. La sua posizione dipende dal modello di aerografo che prendiamo in considerazione; esso può essere situato nella parte superiore (consentendoci di gestire meglio i colori, ma rendendoci il lavoro un po’ più difficoltoso), in quella inferiore (di utilizzo più semplice, non consente pero’ l’utilizzo di tutto il colore contenuto nel serbatoio) oppure lateralmente rispetto all’aerografo (situato più in alto o più in basso rispetto allo stesso).
Si possono migliorare le prestazioni del serbatoio, volendo, grazie ad alcuni semplici accorgimenti: vediamone alcuni. Aggiungendo degli agganci rapidi il serbatoio diventerà più facile da sostituire, grazie ai suoi particolari attacchi a baionetta (e non più a filettatura); utilizzando per il serbatoio stesso un materiale trasparente, in modo da poter tenere sempre sotto controllo il livello di colore all’interno; munendolo di tappo si potrà avere un serbatoio chiuso, in maniera che il colore non possa fuoriuscire e perdersi; forando il tappo per garantire uno sfiato, operazione che eviterà che si formino depressioni dannose in fase di pescaggio del colore; solo per alcuni modelli (soprattutto per le aeropistole dotate di un serbatoio superiore) esiste poi un pozzetto per il colore, che consente di raccoglierlo tutto insieme affinché l’aerografia risulti più stabile anche nelle situazioni meno agevoli.
Il compressore
I flussi d’aria vengono raccolti da dei compressori dotati di regolatori per la pressione, i quali sono a loro volta connessi con delle penne tramite tubi flessibili; il colore riesce così a fuoriuscire dalla punta della penna grazie all’aria compressa che, all’interno, lo ha nebulizzato (il regolatore di pressione serve proprio a mantenere sempre stabile la qualità della nebulizzazione). Esistono diverse fonti d’aria utilizzabili a questi scopi, ognuna con i suoi pro e i suoi contro: ci sono i compressori portatili, quelli industriali e quelli a pedale; abbiamo po le bombolette monouso, le bombole e le ruote di scorta.