Per essere sicuro di non perdere tempo ad addestrare un uccello incapace di parlare, scegli un giovane pappagallo maschio australiano, o una cocorita, un parrocchetto dal collare, un parrocchetto alessandrino o un parrocchetto testa di prugna. Ecco alcuni consigli come insegnare a parlare a un pappagallo.
I pappagalli sviluppano la capacità di parlare comunicando tra loro, quindi se puoi prendine due o tre. Se non puoi, una buona alternativa è mettere uno specchio nella gabbia: il pappagallino sarà più allegro perché scambierà il suo riflesso per un altro uccello con cui chiacchierare. Prima di iniziare le lezioni, togli lo specchio o il tuo pappagallo, impegnato nei suoi monologhi, potrebbe decidere di non darti retta.
Per addestrare il tuo uccello, in primo luogo devi fartelo amico: passa del tempo con lui, parlagli, tieni pulita la sua gabbia, dagli molta acqua fresca e assicurati che sia ben nutrito. Insegnagli a salirti sulla mano o sul dito. Per insegnargli a parlare, articola bene i suoni e scandiscili lentamente, ripetendo la parola o la frase più e più volte. I pappagalli tendono a pronunciare velocemente le parole, perciò scandisci bene le sillabe, così lui le ripeterà correttamente.
I pappagalli riconoscono e imparano alcuni suoni meglio di altri. Riproducono meglio alcune consonanti, come d, c, t, p, e b. Una frase semplice come: ‘Ehi, sei in forma?’ non è l’ideale per cominciare, perché per loro è difficile da pronunciare. È importante parlare al pappagallo regolarmente e abbastanza a lungo; se possibile l’addestramento dovrebbe durare almeno mezz’ora al giorno. Durante le lezioni, copri il tetto e i lati della gabbia con una salvietta o un panno, in modo che il pappagallo non si distragga.
Non passare a una nuova parola o frase finché non sa ripetere la prima. Sii paziente; una volta che ha imparato le prime parole, ci vorrà molto meno tempo per apprendere le successive. Il tuo pappagallo può imparare anche a riconoscere un oggetto, per esempio un libro o una penna. Ti basterà mostrarglielo e ripeterne il nome.
Dopo potrai insegnargli a chiamare te, con il tuo nome (o in qualunque modo vorrai). Potrebbe salutarti con un “Buongiorno, capo”. Ma ricordati di non parlare mai di membri della famiglia davanti al tuo nuovo amico usando soprannomi imbarazzanti che potrebbe ripetere in momenti poco opportuni.