Il condizionatore è uno dei dispositivi più utilizzati in ambito domestico per fronteggiare la calura estiva e rendere confortevole l’ambiente, ma non sempre è in grado di contrastare la presenza di umidità. Proprio per questo motivo si è diffuso l’uso dei deumidificatori, piccoli elettrodomestici in grado di ridurre al minimo il vapore acqueo presente nell’aria, risultando particolarmente utili anche d’inverno per eliminare l’effetto condensa e ridurre la percezione del freddo. Nonostante alcuni modelli di condizionatori includano tra le loro funzioni anche quella di deumidificazione, purtroppo assorbono elevate quantità di energia. Pertanto, in fase di acquisto è sempre utile conoscere le caratteristiche ed il funzionamento di entrambi al fine di contenere le spese energetiche.
Il condizionatore ha la principale funzione di refrigerare l’ambiente e, in alcuni casi, di riscaldarlo, con una potenza differente a seconda del modello, che dovrà essere acquistato in base alle dimensioni della stanza. I modelli di nuova generazione sono provvisti di tecnologia inverter che ne regola il funzionamento in base alla temperatura interna, permettendogli di consumare meno energia. Il dispendio di energia elettrica del condizionatore può essere notevolmente ridotto attraverso un uso corretto dell’apparecchio che ne assicuri un adeguato funzionamento. Il primo passo per risparmiare con l’uso del condizionatore è un’adeguata impostazione della temperatura interna, che non dovrà mai essere troppo bassa rispetto a quella esterna, associata ad un’idonea manutenzione e pulizia delle sue componenti.
Il deumidificatore, invece, ha esclusivamente la funzione di rendere l’aria più secca e respirabile, offrendo maggiore benessere e limitando gli sbalzi di temperatura spesso legati all’uso del condizionatore. Piccolo e versatile, questo elettrodomestico può essere utilizzato tutto l’anno anche in piccoli ambienti e per un tempo ridotto, soprattutto nella stagione invernale, quando l’umidità rende il freddo meno sopportabile. Sebbene entrambi i dispositivi siano dotati di filtri per ripulire l’aria e renderla più salubre, la differenza sostanziale tra condizionatore e deumidificatore risiede nei costi ed nei consumi energetici.
I costi di un condizionatore e quelli di un deumidificatore possono variare in rapporto alla qualità del prodotto ed alla capacità di raffrescare e riscaldare l’ambiente ed eliminare l’umidità in un arco di tempo limitato. Un deumidificatore consuma generalmente meno energia rispetto a un condizionatore. Mentre un deumidificatore, la cui potenza è pari a circa 200/300 W, consuma circa 0,2/0,3 kWh nella prima ora in cui viene utilizzato per poi ridurre la quantità di energia consumata nelle ore successive, il condizionatore tende a consumare di più. Nei primi 30 o 40 minuti di funzionamento, il condizionatore potrebbe consumare meno rispetto al deumidificatore, ma una volta che il tasso di umidità si è abbassato, il condizionatore deve sfruttare più energia per continuare a refrigerare l’ambiente e per mantenere un livello di umidità desiderato. Questo è dovuto al fatto che, quando si utilizza il climatizzatore in modalità deumidificazione, l’aria viene raffreddata fino a raggiungere il punto di rugiada, richiedendo un elevato consumo di energia per mantenere questo processo.
Inoltre, il condizionatore, soprattutto se dotato della funzione di deumidificazione, tende a consumare continuamente energia per mantenere stabile la temperatura e l’umidità, aumentando così i costi di elettricità nel lungo periodo. Al contrario, i deumidificatori possono essere programmati per accendersi solo quando strettamente necessario, operando a ore alterne in base all’umidità presente negli ambienti, permettendo un notevole risparmio di energia. Questo approccio mirato non solo riduce il consumo energetico, ma contribuisce anche a un utilizzo più efficiente dell’apparecchio, evitando sprechi inutili.
In termini di manutenzione, il deumidificatore assicura un maggiore risparmio economico in quanto per mantenerne l’efficienza è sufficiente una regolare pulizia dei filtri e lo svuotamento della vaschetta dell’acqua. Al contrario, il condizionatore necessita di interventi più costosi che ne ottimizzino il funzionamento, includendo la regolare pulizia dei filtri e il controllo della pressione del gas refrigerante, operazioni che spesso richiedono l’intervento di personale qualificato.
Nonostante il deumidificatore offra un risparmio energetico superiore, specialmente nel caso di modelli a basso consumo, è importante ricordare che questo dispositivo non controlla la temperatura della stanza, riscaldandola o raffreddandola, ma si limita esclusivamente ad eliminare l’umidità in eccesso. Pertanto, la scelta tra condizionatore e deumidificatore dipende dalle esigenze specifiche dell’ambiente domestico. Se l’obiettivo principale è la gestione dell’umidità, soprattutto in ambienti che non richiedono un controllo costante della temperatura, il deumidificatore rappresenta una soluzione più economica ed efficiente. Tuttavia, per chi necessita di un controllo completo sia della temperatura che dell’umidità, il condizionatore rimane l’opzione preferita, nonostante il maggiore consumo energetico.
Per massimizzare il risparmio energetico, è consigliabile valutare attentamente la destinazione d’uso di entrambi i dispositivi, optando per modelli a risparmio energetico e utilizzandoli in modo consapevole. Se il tasso di umidità dell’ambiente è particolarmente alto, potrebbe essere vantaggioso utilizzare esclusivamente la modalità di deumidificazione del condizionatore, accendendolo solo per un numero limitato di ore. Inoltre, una buona isolazione della casa può contribuire a ridurre la necessità di utilizzo intensivo sia del condizionatore che del deumidificatore, migliorando l’efficienza energetica complessiva dell’ambiente domestico.
In conclusione, mentre il condizionatore offre una soluzione completa per il controllo della temperatura e dell’umidità, il deumidificatore si rivela una scelta più economica ed efficiente per la gestione esclusiva dell’umidità.