Il torrentismo è lo sport della discesa dei canyon,delle gole, delle forre. Nata negli anni Sessante con l’esplorazione dei canyon della Provenza questa attività affascinante e avventurosa ha trovato terreno fertile e praticanti appassionati anche in Abruzzo.
I Monti della Laga sono quelli che meglio consentono all’escursionista di camminare a pochi passi da torrenti spumeggianti e impetuosi. La Montagna di Campli e la Montagna dei Fiori formano l’estremo baluardo della Laga in direzione dell’Adriatico. Tra le due, il selvaggio canyon del Sinello è percorso da un sentiero segnato che evita in qualche tratto il fondovalle.
Carattere analogo hanno le gole di Celano, il più frequentato dei canyon abruzzesi, la cui forra si percorre senza difficoltà in quattro ore dal centro di Ovindoli a quello di Celano. Il Gran Sasso, invece, offre il magnifico valone d’Angri (o d’Angora), che nasconde le sorgenti del Tavo. Poco frequentate sono le gole del Vallone dell’Inferno e del versante settentrionale del Monte Prena.
La Maiella è celebre per i suoi canyon spettacolari, frequentati dall’orso e dal lupo e che ospitano antichi eremi. Il più celebre e frequentato è quello della Serviera, che scende dal Martellese e dalla cima Macirenelle verso Fara San Martino, e si raggiunge dal paese per lo splendido sentiero di Colle Bandiera. Su mille metri di dislivello, la sua discesa offre ai torrentisti laghetti, tratti di scivolosa arrampicata, decine di cascate e cascatelle e ben 55 calate in corda doppia.