A tavola con la birra? Si può fare. Non a caso questo è il nome della nuova campagna voluta da Assobirra e sostenuta dall’Inran, l’Istituto Nazionale di Ricerca per gli Alimenti e la Nutrizione, allo scopo di diffondere una corretta informazione in merito a una bevanda spesso ritenuta a torto nemica della linea.
Birra e dieta, dunque. Un binomio assolutamente possibile se si rispettano alcune regole base. «La birra, bevuta a tavola e in modiche quantità, può favorire il nostro benessere», ha spiegato il presidente dell’Inran, Carlo Cannella.
Senza mai dimenticare che un bicchiere da 200 ml è la quantità che ci si può concedere a pasto. Quanto alle calorie, c’è di che gioire: a parità di quantità bevuta, un bicchiere di birra chiara di media gradazione (4,5% vol.) ha circa la metà delle calorie di un bicchiere di vino da pasto di gradazione media, e molte meno (37 su 100 grammi) anche rispetto alle bibite gassate o ai succhi di frutta.
Senza contare poi che, disciolti o sospesi nell’acqua della birra, ci sono numerosi nutrienti e altre sostanze, inclusi i polifenoli della frutta e della verdura, a cui la scienza riconosce un effetto antiossidante e protettivo per la salute.
Inoltre, l’acqua di sorgente usata per produrre la birra è buona fonte di Sali minerali, soprattutto potassio e magnesio, mentre dal malto d’orzo, dal luppolo e dai lieviti si ricavano piccole quantità di carboidrati, aminoacidi liberi, vitamine.
La birra quindi – spiegano gli esperti – è un componente di un’alimentazione sana ed equilibrata e può integrare piacevolmente un pasto, anche perché il luppolo, e la piccola quantità di alcol presente, stimolano la produzione dei succhi digestivi.
Per sfruttare al massimo questi effetti, però, è meglio non consumare la birra troppo fredda, non berla troppo in fretta e saper scegliere la qualità giusta.
«E’ importante imparare che ci sono tante birre – ha aggiunto Cannella – Tutte diverse come sapore. Una volta capite le tipicità di gusto, è possibile trovare l’abbinamento con i piatti giusti».
Qualche esempio? Se l’indicazione di moderare la gradazione alcolica a pranzo è generalizzata (pena una fastidiosa sonnolenza pomeridiana), la birra “bianca” è consigliata con gli antipasti delicati, la Ale per i primi robusti e le zuppe di legumi, mentre i secondi si sposano con Lager, Bock. Ma ci sono anche Weizen e Pils per i contorni e per la classica accoppiata “pizza e birra”, l’analcolica per gli spuntini e molte altre ancora, tutte elencate con i migliori abbinamenti sul sito atavolaconlabirra.it dedicato all’iniziativa. Dove un consiglio vince su tutti: birra sì, ma con moderazione.